III° capitolo della saga - Transformers....

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Gemma Arterton al posto di Megan Fox?La notizia è clamorosa: a quanto pare Megan Fox non reciterà nel terzo capitolo diTransformers.

Michael Bay vorrebbe sviluppare un’altra story line con un altro personaggio femminile che prenderà il posto di Mikaela nel cuore di Sam, interpretato ancora una volta da Shia LaBeouf. La decisione non avrebbe nulla a che fare con l’intervista rilasciata dalla Fox lo scorso settembre ad un giornale inglese, in cui l’attrice paragonava il regista ad Adolf Hitler.

Candidata principale a sostituire la Fox sembra Gemma Arterton, in questi giorni nelle nostre sale con Prince of Persia e reduce dal recente successo di Scontro tra Titani. L’attrice starebbe già discutendo con Bay il nuovo personaggio.

Altre possibili nuove eroine potrebbero essere Bar RafaeliMiranda Kerr e Brooklyn Decker.

Adriano Ercolani 

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Remake di uno dei più grandi film che hanno fatto la storia dell'Horror..



Profondo Rosso in 3D per Romero?Secondo Variety, George A Romero sta per rispolverare la sua vecchia collaborazione con Dario Argento nientemeno che per realizzare il remake di Profondo Rosso, uno dei film migliori del regista romano, stavolta ovviamente in 3D.

E sembra proprio che le trattative siano a buon punto, tanto che Romero avrebbe in progetto di iniziare le riprese a fine anno in Canada. Ai fan la scelta se rallegrarsi o meno per la realizzazione di un simile progetto.

Daniela Catelli

Prince of Persia - recensione by comingsoon.

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Prince of Persia, la recensione del film di Mike Newell con Jake Gyllenhaal
Nella Persia del VI sec., il principe Dastan vede morire per una losca macchinazione il re suo padre. Accusato ingiustamente dell'omicidio, scopre con la principessa Tamina che il complotto è stato ordito allo scopo di mettere le mani sulle mitiche Sabbie del Tempo. Con l'aiuto delle proprie straordinarie capacità di guerriero e di uno sceicco bizzarro, cercherà di salvare la situazione prima che la storia della sua casata sia riscritta. 
L'originale gioco di piattaforme Prince of Persia, uscito nel 1989 e creato dal game designer Jordan Mechner (qui soggettista), praticamente da solo così come spesso avveniva nella tenerà età dell'arte videoludica, è indiscutibilmente una pietra miliare. Rilanciata pesantemente da un reboot per le macchine moderne nel 2003, che porta lo stesso titolo di questo film e ha in comune con esso l'idea della sabbia che riavvolge il tempo, la saga approda al cinema per intercessione dell'accoppiata produttiva Jerry Bruckheimer – Disney. Alla luce dei risultati di questa pellicola, l'appassionato di videogiochi non potrà che rafforzare la sua corazza al perpetuarsi dello snobismo verso queste fonti d'ispirazione. “Questo film sembra un videogioco”, “una roba buona per la Playstation” sono commenti che si sprecano da anni e uscite come questa di certo non aiuteranno lo sdoganamento dell'ottava arte davanti alla “cultura alta” (agognato solo da chi lo ritenga necessario, s'intende). Eppure a ben vedere, quanto della narrazione per camere stagne, tagliata con l'accetta, piena di salti narrativi, è dovuto al materiale d'origine e quanto invece è dovuto a una moderna tendenza hollywoodiana in sede di copione? Un rapporto inversamente proporzionale tra inutili contorsioni del plot e superficialità di tratteggio dei personaggi è la piaga che affligge molti blockbuster di questi ultimi anni. Ad un tragitto interiore di un personaggio, presente ma telefonato sin dalle prime battute, si preferisce il suo coinvolgimento meccanico in un accumulo di situazioni contingenti, che negano credibili pause di respiro, eliminate da sceneggiatura e montaggio per favorire l'aspetto più puramente istintuale della visione. Che la provenienza da una struttura a “livelli” e “missioni” di un videogame possa peggiorare la situazione è argomento su cui si può dibattere, ma il problema endemico non necessita di ciò per venire alla luce: si vedano i recenti casi analoghi di Transformers – La vendetta del caduto e I Pirati dei Caraibi ai Confini del Mondo
Nel momento in cui un film, come in questo caso, sottrae al videogioco la dimensione interattiva, dovrebbe cibarsi almeno della sua atmosfera, solo che la regia di Mike Newell, troppo concentrata su primissimi piani e dettagli, nega il respiro delle inquadrature nitide e a figura intera della controparte elettronica. Il montaggio cofirmato da Michael Kahn, l'impegno atletico di Gyllenhaal e la simpatia di Alfred Molina nel ruolo dello sceicco cercano di salvare la situazione, ma chi ama i videogame dovrebbe ricordare che Mechner nel 1997 realizzò The Last Express. Lo stesso uomo che ha scritto la storia di questo film, creò un videogame che parlava di I Guerra Mondiale, ideologie, omosessualità, anarchia, terrorismo, libertà, musica classica, visioni oniriche, amore, desolazione morale, storia europea. Prince of Persia – Le sabbie del tempo “sembra un videogame”, The Last Express lo era. Orgogliosamente e senza bisogno del cinema.Domenico Misciagna 

novità sullo schermo targate ridley scott ...

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NEWS - NEWS & ARTICOLI

Ridley Scott porta Pompei in tv“Pompei”, il romanzo storico di Robert Harris che doveva diventare un film diretto daRoman Polanski, non vedrà forse mai gli schermi dei cinema. Ma quelli della tv sì, e per volere di un altro regista di nome Ridley Scott.

Scott infatti sarà produttore di una miniserie televisiva di quattro ore che adatterà il romanzo e sarà targata Sony Picture Television. Improbabile sembra che la sceneggiatura scritta ai tempi da Harris e Polanski possa servire da base per la serie, che verrà probabilmente riscritta da capo.

Nel frattempo, in attesa che il film apra il Festival di Cannes, proprio Ridley Scott ha lasciato intendere che l’ipotesi di un sequel per il suo Robin Hood non è affatto campata per aria: “il film racconta della lenta trasformazione di un uomo in un eroe,” ha detto il regista nel corso di un’intervista, “e scopriamo di che eroe si tratta solo alla fine del film. Quindi possiamo presupporre ci sia spazio per un sequel ed altre sue avventure.”




"Avatar"

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Trama del film Avatar:
Entriamo in questo mondo alieno attraverso gli occhi di Jake Sully, un ex Marine costretto a vivere sulla sedia a rotelle. Nonostante il suo corpo martoriato, Jake nel profondo è ancora un combattente. E' stato reclutato per viaggiare anni luce sino all'avamposto umano su Pandora, dove alcune società stanno estraendo un raro minerale che è la chiave per risolvere la crisi energetica sulla Terra. Poiché l'atmosfera di Pandora è tossica, è stato creato il Programma Avatar, in cui i "piloti" umani collegano le loro coscienze ad un avatar, un corpo organico controllato a distanza che può sopravvivere nell'atmosfera letale. Questi avatar sono degli ibridi geneticamente sviluppati dal DNA umano unito al DNA dei nativi di Pandora... i Na’vi. Rinato nel suo corpo di Avatar, Jake può camminare nuovamente. Gli viene affidata la missione di infiltrarsi tra i Na'vi che sono diventati l'ostacolo maggiore per l'estrazione del prezioso minerale. Ma una bellissima donna Na'vi, Neytiri, salva la vita a Jake, e questo cambia tutto.


USCITA CINEMA: 15/01/2010
REGIA: James Cameron
SCENEGGIATURA: James Cameron
ATTORI: Sam Worthington, Sigourney Weaver, Giovanni Ribisi, Michelle Rodriguez, Zoe Saldana, Joel David Moore, Laz Alonzo, Wes Studi, Stephen Lang, Peter Mensah, CCH Pounder, Dileep Rao, Matt Gerald, Scott Lawrence, Jacob Tomuri

Recensione:
Attraverso il film, Cameron vuole lanciare il suo messaggio di pace nei confronti del nostro pianeta, ci riporta ad un mondo dove l'equilibrio e l'interconnessione a livelli naturali mai visti è in completa controtendenza al naturale e selvaggio utilizzo che noi uomini abbiamo oggi del nostro pianeta terra.
Uscito dalla sala mi ha lasciato una bella sensazione interiore ... non vedo l'ora che esca in DVD per rivedermelo almeno un paio di volte :)

voto: da 1 a 5 = 4,7